Finalmente ci siamo: tutte le novità in approvazione finale per il superbonus 110 nel 2022

E’ davvero l’ ora di tirare un sospiro di sollievo. Il superbonus 110 nel 2022 farà ancora contenti coloro che vogliono ristrutturare casa.

Manca ancora l’ ufficialità più stretta, ma a quanto pare il superbonus 110 nel 2022 verrà incontro alle molte richieste di privati e aziende. I proprietari di unità immobiliari unifamiliari tirano un sospiro di sollievo. Per tutto il 2022 potranno accedere al superbonus del 110% senza dover sottostare ai tanti vincoli inseriti dal governo nel disegno di legge di bilancio.

Il Superbonus è un’agevolazione introdotta dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

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Quali le novità per il superbonus 110 % 2022?

Sarà cancellato il tetto Isee di 25.000 euro previsto per le ville unifamiliari. Un tetto decisamente basso che avrebbe escluso gran parte della popolazione e messo un forte freno allo sviluppo del settore registrato negli ultimi mesi del 2021. Secondo quanto si apprende, la maggioranza ha trovato l’intesa con il governo per superare il paletto mentre resterebbe il vincolo del 30%, e non del 60%, di lavori completati entro il 30 giugno 2022.

Altra buona novità che riguarda il superbonus 110 è che la proroga varrà per tutte le prime e seconde case, senza più un limite vincolato alle sole abitazioni principali.

Il superbonus 110 è stato invece prorogato al 31 dicembre 2023 per i condomini e gli edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate anche se di proprietà di persone fisiche.

Bonus facciate in lista d’attesa

Molto attese da condomini e imprese anche le possibili modifiche al bonus facciate. Il Governo ne ha previsto la proroga per il 2022 ma ha ridotto dal 90% al 60% la percentuale della detrazione spettante. L’idea della maggioranza era quella di una proroga di 6 mesi fino a giugno con aliquota al 90%, ma l’alto costo del nuovo differimento, salvo ripensamenti notturni, ha bloccato la proposta.