Anche il settore agricolo ora può beneficiare di incentivi sostanziosi: fotovoltaico agricolo a tutto sprint
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 149 del 28.06.2022 il Decreto 25.03.2022 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in merito agli interventi per le realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare nell’ambito del PNRR “Parco Agrisolare”. Oggi il fotovoltaico agricolo ha tutte le carte in regola per sfondare e cambiare strada sul risparmio energetico.
Fotovoltaico agricolo: ecco le nuove linee guida del Governo
Sono state pubblicate in questi giorni le “Linee Guida in materia di Impianti Agrivoltaici”, documento che illustra le caratteristiche e requisiti degli impianti fotovoltaici agricoli, ossia in grado di conciliare produzione energetica da fotovoltaico all’agricoltura. Più precisamente, essi intendono preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale sul sito di installazione, garantendo una buona produzione energetica da fonti rinnovabili.
Le linee guida servono a fornire specifiche e a chiarire – si spera – cosa può offrire l’impiego combinato delle rinnovabili in agricoltura, partendo dall’uso corretto del fotovoltaico. I grandi spazi coperti, prerogativa che l’ impresa agricola possiede da sempre, possono oggi essere sfruttati per installare pannelli fotovoltaici e supportare la spesa energetica.
Colture su terreno e fotovoltaico in campo.
Se invece non si utilizzano le coperture ma il terreno agricolo bisogna fare molta attenzione al tipo di coltura che affiancherà i pannelli sul terreno.
Ci sono “colture molto adatte”, per le quali l’ombreggiatura ha effetti positivi sulle rese quantitative nel caso di patate, luppolo, spinaci, insalata e fave. Cipolle, fagioli, cetrioli, zucchine rientrano, invece, nelle colture mediamente adatte, mentre tra le colture adatte, ossia quelle per le quali un’ombreggiatura moderata non ha quasi alcun effetto sulle rese vi sono: asparago, avena, carota, cavolo verde, colza, finocchio, orzo, piselli, porro, ravanello, sedano, segale e tabacco.
Ci sono poi le colture poco adatte, che riguardano cavolfiore, barbabietola da zucchero e barbabietola rossa. Infine, le colture non adatte contemplano le piante che richiedono tanta luce, per cui anche modeste densità di copertura determinano una forte riduzione della resa: di queste fanno parte alberi da frutto, farro, frumento, girasole e mais.

Fotovoltaico agricolo: cosa richiede la legge oggi.
Il decreto fornisce le direttive in merito all’erogazione di un contributo a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.
Per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purchè sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.
L’obbiettivo principale dichiarato dal Governo è quello di creare e migliorare ogni singola infrastruttura connessa allo sviluppo, all’adeguamento e all’ammodernamento dell’agricoltura, l’approvvigionamento e il risparmio energetico utilizzando i tetti degli edifici per arrivare ad una potenza installata pari ad almeno 375.000 kW nel 2026. Si intende selezionare e finanziare i progetti che prevedono l’acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici e i progetti destinati alla ricezione ed ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica.
Prendi al volo questa grande opportunità
Il futuro è green e possibilmente con riduzione dei costi energetici.