Bonus casa 2022: il modo migliore per usufruirne è detrarli dalla propria dichiarazione dei redditi
In questo preciso momento ti sarai accorto che nessuno concede lo sconto in fattura per i lavori di ristrutturazione. Tutti i bonus casa 2022 lo prevedono, ma il sistema creditizio è andato in tilt e le aziende sono ormai sature. Non disperare, esiste ancora un modo molto semplice per non gettare al vento questi bonus edilizi.
Bonus casa 2022: le origini e l’ evoluzione odierna
Da quasi 10 anni in Italia sono previste delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici. Il cosiddetto “bonus casa” consente infatti di beneficiare della detrazione al 50% per le spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione fino al 31 dicembre 2022. Il bonus casa 50% viene, come avrai capito, prorogato di anno in anno con la Finanziaria di dicembre.
Da maggio 2020 sono stati introdotti particolari incentivi al 110%, ma solo per gli interventi che rientrano nell’ ecobonus e nel sismabonus. In ogni caso le modalità per usufruire degli sconti sono pressapoco uguali. Oggi ci interessa focalizzare sul bonus 50%, il classico per chi vuole ristrutturare casa e avere in qualche modo indietro una parte dei soldi spesi.
Cosa significa detrazione fiscale per lavori di ristrutturazione?
L’ agevolazione fiscale consiste nella detrazione dall’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) del 50% di quanto speso per i lavori di ristrutturazione effettuati sull’abitazione. L’immobile deve essere esistente con destinazione d’uso residenziale. Nel corso degli anni il valore della detrazione è stato cambiato più volte e attualmente è stato confermato e prorogato per tutto il 2022 sempre al 50%, invece del 36% degli anni precedenti.
La detrazione fiscale sarà erogata sotto forma di rimborso Irpef, con gli importi che saranno accreditati in 10 rate annuali di pari importo. In alternativa, il contribuente potrà scegliere di ricorrere ad altri due metodi previsti dal Decreto Rilancio: lo sconto in fattura e la cessione del credito. Sconto in fattura e cessione del credito permettono di monetizzare subito il bonus 50%, la detrazione Irpef invece lo diluisce in 10 anni. Fin qui tutto facile e ti starai chiedendo perchè dovresti aspettare 10 anni invece che rientrare subito. Purtroppo le continue modifiche normative iniziate a novembre 2021, l’ esaurimento dei plafond degli istituti di credito e le massicce frodi hanno portato alla paralisi pressochè totale del sistema bonus.
Vuoi ristrutturare casa?
Le alternative oggi sono due:
- non fare i lavori se non hai i soldi per pagare l’ impresa edile
- fare i lavori detraendo in 10 anni con la dichiarazione dei redditi.

I vantaggi della detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi
Forse ci sono cose che non sai ancora, perchè non hai mai approfondito. Ma il “paradiso” dello sconto in fattura cela diversi costi che non sono immediatamente facili da esporre. Oltretutto alcune cosiddette “imprese edili” gonfiano i prezzi in modo da prendersi comunque tutti i soldi che avrebbero chiesto senza sconto in fattura ( questo nel caso di lavori sotto i 10.000€ o per lavori di edilizia libera).
Costi aggiuntivi che non dovrai sostenere se detrai dai redditi:
- asseverazione tecnica e dei prezzi, spesso molto onerosa
- asseverazione fiscale dal commercialista
- costi di attualizzazione del credito ( oggi se hai 10.000 € di bonus ne prendi si e nò 6.000 €).
E’ facile capire che con sconto in fattura e cessione del credito ( esclusi lavori sotto i 10.000 € e lavori in edilizia libera) vai a pagare sempre un sacco di soldi inutili, perdi un mare di tempo in burocrazia, rischi di perdere il bonus per un cavillo.